Matsuri è il termine giapponese per indicare una festa tradizionale che generalmente trae origine dai festival cinesi, ma che nel tempo sono stati riadattati alla cultura e alle usanze nipponiche.
Il concetto di festa in Giappone deriva dal legame profondo con la natura ed è quindi riconducibile alla religione shinto che affonda le proprie radici nelle celebrazioni del genere umano, negli auspici dell’amore e nel saluto ai defunti.
Ogni santuario shintoista celebra il proprio matsuri, rendendo omaggio ai propri kami – divinità o forze della natura -, oppure festeggiando un particolare evento stagionale o storico.
Il rito si svolge con una processione che, partendo dal santuario, porta in giro per la città il kami su particolari portantine a spalla al ritmo di musica scandita da tamburi e flauti.
Il Kanamara Matsuri è il festival della fertilità che si svolge ogni anno la prima domenica di aprile e che ha come attrattiva principale la sfilata di un idolo a forma di pene, simbolo della festa stessa.
In passato questo matsuri è stato il luogo della preghiera per le richieste di fertilità, per l’armonia familiare e per un dolce parto, ma anche delle invocazioni di protezione da parte delle prostitute contro le malattie a trasmissione sessuale.
Con il tempo però il festival si è trasformato, divenendo meta di turisti curiosi e occasione per il commercio di oggetti di forma fallica riconducibili ironicamente alla divinità, mentre i proventi raccolti vengono devoluti alla ricerca sull’HIV.
Al tempio Kanayama nella città di Kawasaki, i portatori indossano le classiche calzature bianche anche sotto una fitta pioggerella primaverile, e gli addetti al tempio inscenano le ancestrali danze della cerimonia nei loro abiti tradizionali.
Per qualcuno sembra l’occasione di rivelare liberamente la propria natura sessuale, anche attraverso mascheramenti, e per i turisti il modo di assumere un atteggiamento trasgressivo, insolito proprio perché incredibile nelle culture occidentali.
Tutti si lasciano ritrarre senza freni inibitori, quasi cercassero il loro momento di popolarità, ma di fatto ciò che continua a perpetrarsi è una tradizione antica di secoli.