“Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata”. Katsumoto in L’ultimo samurai.
L’hanami, che letteralmente significa “ammirare i fiori”, è una tradizione che si perpetua ogni anno in Giappone fin dall’VIII secolo.
Questa festa consiste nell’ammirare i sakura facendo un lauto picnic su teli blu plastificati all’ombra della fioritura.
Spesso le grandi aziende inviano nei parchi cittadini un impiegato a stendere il proprio telo già nel primo pomeriggio per assicurarsi i posti migliori.
Per l’evento vengono preparati anche speciali bento box con cibi dedicati come l’hanami-dango e il sakura-mochi,
Ma l’evento è anche il richiamo per un turismo di massa, e ci sono addirittura bollettini meteo che allertano sul momento in cui sbocceranno i fiori.
L’hanami si svolge anche di notte quando prende il nome di yozakura, appunto ciliegio di notte, e gli alberi vengono appositamente illuminati per esaltarne la bellezza.
Il rito comunitario diventa l’occasione per la condivisione profonda di una meraviglia della natura, dove perfino le gerarchie sono abolite in questa magica atmosfera.
Storicamente i samurai venivano paragonati ai fiori di ciliegio poiché la loro magnifica vita poteva spengersi in un attimo
Il bushido, ovvero la morale e la vita dei samurai, aveva una simbologia profondamente intrecciata con quella dei sakura: mentre il ciliegio mette tutta la sua bellezza ed energia nei piccoli fiori dando vita ad uno spettacolo maestoso, altrettanto i samurai con la modestia e la forza conducevano una vita spettacolare.
Nell’iconografia classica del guerriero giapponese il ciliegio rappresentava la bellezza e allo stesso tempo la caducità della vita, e i samurai dipingevano spesso i sakura sulle proprie armature da guerra.
In tempi più moderni i fiori di ciliegio venivano anche dipinti sulle fusoliere degli aerei nelle missioni kamikaze durante la seconda guerra mondiale, e i piloti amavano portare con sé un ramo di ciliegio prima del decollo.
Comunque ancora oggi le persone trascorrono il tempo libero discorrendo e mangiando sotto gli alberi di ciliegio, ammirando i sakura e, specialmente le donne, facendosi fotografare con stupendi kimono tradizionali in pose plastiche che ricordano la leggiadria, la sensualità e la bellezza.
Ogni anno i fiori che rinascono sono diversi, così come chi li guarda, e osservarne la bellezza e la caducità è il sinonimo del sentimento che suscitano le cose, la meraviglia e la nostalgia per l’ineluttabile impermanenza di tutto ciò che è terreno, la bellezza che si dissolve nella transitorietà.